Il colpo è riuscito in pieno. E perché non doveva riuscire? Perché nessuno aveva mai tentato niente di simile? A pensarci bene, non vi è, per una rapina, un posto migliore di un grande stadio affollato. <br/>Il botteghino rigurgita di quattrini, e tutti gli occhi sono fissi sul campo, ipnotizzati dalla partita. <br/>I rapinatori sono sette: sei gregari decisi e il capo, Parker, che vale per altri sei! <br/>Anche la fuga è stata studiata alla perfezione. Chi volete che faccia caso a un&apos;autoambulanza che entra e esce da uno stadio, guidata da un uomo in camice bianco? Più tardi, avrebbero ritrovato l&apos;ambulanza abbandonata, ma, frattanto, Parker e soci sarebbero stati di ritorno alla «tana» per dividersi il bottino. <br/>Sì, il colpo è riuscito, ma la divisione non c&apos;è stata. Qualcuno si è preso tutto, quasi sotto il naso di Parker, qualcuno che gli ha fatto fuori anche la donna, cercando d&apos;incastrare lui per l&apos;assassinio. Ma chi? Uno dei sei? Per forza, poiché nessun altro sapeva della rapina. Eppure ognuno dei «soci» sembra in grado di giustificare le proprie azioni, i propri spostamenti. E allora? Ormai, Parker è lanciato. Tutti conoscono Parker, il bandito di ventura, il duro per eccellenza, l&apos;uomo per il quale il rischio è davvero come una droga. A lui, certi scherzi non si fanno impunemente. Lui metterà le cose a posto, alla sua maniera anche a costo di un massacro!

Parker: il rischio è la mia droga PDF

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